Osteria Canaiolo
“Mai si è troppo giovani ne troppo vecchi per conoscere la felicità, a qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro”. Questo lo diceva Epicuro, (antico filosofo greco) già nel III secolo a.C.
Ebbene, siccome il cibo è nutrimento per l’anima, vi consigliamo un luogo dove “mangiare” non significa solo appagare la sensazione della fame, ma un luogo dove trovare piacere, consolazione, rifugio.
Sono già passati sette anni dal momento in cui Nicola Orsi ha deciso di unire il proprio nome a quello dell’Osteria Canaiolo, la sua… Osteria Canaiolo. In questi anni sono state tante le soddisfazioni e non sono certo mancati i momenti difficili, ma tenacia e passione sono stati gli ingredienti fondamentali che hanno permesso al locale di Nicola di diventare la bella realtà che vediamo oggi.
Percorrere i 300 metri di viale alberato che dalla Via pesciatina portano all’Osteria Canaiolo, sarà come attraversare una sorta di macchina del tempo. Nel giro di pochi secondi vi troverete immersi nel verde di un parco secolare, quello della quattrocentesca “Villa Banchieri”, presso l’Hotel Hambros. Sulla destra, costeggiando le mura medievali, troverete un comodo parcheggio e verrete abbracciati da un silenzio antico, la pace di un parco centenario che custodisce non solo una sequoia vecchia di 300 anni, ma anche ippocastani, tassi, pini e palme mediterranee.
All’ingresso del ristorante troviamo una piccola sala d’aspetto, elegante e molto accogliente, le luci e gli arredi sono scelti con gusto, sulla sinistra, come un quadro in movimento c’è la cucina a vista in grado di offrire un vero e proprio spettacolo, dinamica, interattiva, trasmette al cliente sentimenti come trasparenza e fiducia.
All’interno le sale del Canaiolo riescono a garantire uno spazio generoso tra un tavolo e l'altro. Materiali e tinte dai toni caldi per gli ambienti arredati in modo lineare ed elegante senza uscire dall’informale. Il servizio è attento e cordiale. Alle pareti niente Picasso o Van Gogh, bensì tantissime opere d’arte molto diverse l’una dall’altra, racchiuse in bottiglie di vetro, esposte su innumerevoli scaffali: i vini ! Uno straordinario assortimento di etichette che tradisce l’amore e la passione di Nicola per questo nettare meraviglioso.
Questa osteria, che prende il nome dal famoso vitigno a bacca nera, propone una cucina mediterranea, di tradizione, con una nota meno marcata del gourmet e più decisa per quanto riguarda i sapori. Dopo un periodo di leggera “schiavitù” da menù con piatti buoni ma troppo elaborati, i fornelli del Canaiolo trovano pace ed equilibrio. Si torna alla semplicità, pochi ingredienti ma cucinati bene, l’uso della bassa temperatura per sfruttare al massimo le proprietà degli alimenti e, scelta inderogabile la qualità e la freschezza dei prodotti usati.
Graditi i Crostini col Pomodoro fresco come Entrée… ma il Prosciutto crudo affettato a mano non è un piatto di benvenuto, è un gesto scorretto, specie se portato in tavola assieme al Pane fresco, qualcosa che boicotta il regolare svolgimento della cena… non si fa.
Attingendo ai Piatti storici del Canaiolo abbiamo estrapolato un superappetitoso Tuorlo fritto con Fonduta di Pecorino, Tartufo e cialda di Pane. A seguire negli Antipasti un Hummus di Ceci, Carote e Sedano nero e ancora un’Insalata di mare su soffice di Patate.
Dobbiamo ringraziare Alberto e Francesca, piacevoli compagni di viaggio per questa serata, per la pazienza usata nei nostri confronti (chi viene a cena con noi è “costretto” a sopportare foto, video, interviste e lungaggini varie).
C’era da accordarsi sul Vino da abbinare alle nostre scelte, una divertente difficoltà in più visto che erano presenti sia Carne che Pesce. Il risultato del piccolo summit tra Alberto e Nicola direi che è stato un successo. Volevamo un Piemontese a tutti i costi, ma il pericolo era che risultasse troppo “corposo”. Invece il Barbera d’Alba che è arrivato in tavola era “docile” nei gradi e nella struttura, un 2018 dell’Azienda Agricola Giacomo Brezza, che ha regalato buoni profumi e sufficiente brillantezza.
Per i più “nostalgici”, quelli che fanno fatica a staccarsi dalle tradizioni, ecco presente in carta il piatto principe della cucina Lucchese: i Tordelli, seguiti da un altro classico Toscano, la Zuppa alla Frantoiana. Poi sempre tra i “primi”, le altre proposte: Spaghetti Mancini con polpa di Astice, Pomodorini confit e Burrata, un gustoso Risotto alla Zucca con Funghi porcini e Panna acida, e la scelta di stasera, Tagliatelle, Gamberi e Tartufo nero.
A tavola Il tempo passa velocemente, complice il clima Natalizio che ci ha portato a “ciacciare” su argomenti come Panettoni più o meno artigianali dai costi improbabili, e pure sui nostri alberi di Natale con tutte le manie e fissazioni che ogni anno ci portiamo dietro. Chiacchierando chiacchierando è arrivato il tempo dei secondi, ce lo conferma l’arrivo della Tagliata di Black Angus con il suo contorno. Nelle carni avete anche altre scelte, come la Costata o la Tartare di Manzo, oppure provare la Costina di Maiale, Pepe, Miele e Patate alla cenere…come ha fatto Tania. Io ho deciso per il Pollo al mattone, millefoglie di Patate e salsa BBQ. A chiudere la partita dei secondi un “sempreverde” e sempre gradito piatto di pesce, il Baccalà con Porri e Polenta.
A questo punto della cena arriva sempre qualcuno del personale che, con la voce più calda e sensuale di Marilyn Monroe in “Happy Birthday Mr. President” dice… Gradite un dolcino? Ricordo un aforisma che mi fa sempre troppo ridere: “Stavo andando in Palestra ma una folata di vento mi ha spinto in pasticceria!” Avrete capito che non era giusto rinunciare al Cheese Cake al Caramello salato, e nemmeno al più classico dei Tiramisù. Potrete anche approfittare di una Panna cotta al Caramello salato, alla Fragola oppure Lampone. La lista si chiude con una varietà di Tortini dal cuore sempre diverso (Cioccolato, Marmellate, Rum, ecc) Gelati vari, immancabili i Cantucci col Vinsanto e davvero dulcis in fundo… il Cannolo di Canaiolo.
Insieme ai Dolci sono comparse sul tavolo bottiglie di ogni genere, tutte con la stessa prerogativa, accompagnare degnamente il Dessert. Dopo varie disquisizioni su quale fosse quella più adatta ai propri gusti… sapete com’è andata a finire vero? Tutti hanno assaggiato tutto. Un consiglio… non sfidate l’assortimento del Bar del Canaiolo con richieste particolari, rischiate di perdere.
Quando si va per ristoranti, spesso la voglia è quella di trovare un locale che propone dei piatti semplici e ben eseguiti, meglio ancora se c’è la possibilità di abbinare una buona bottiglia. Quando queste due cose vanno a braccetto il gioco è fatto, è il caso dell’Osteria Canaiolo, che si conferma un porto sicuro a pochi chilometri dalla superba città di Lucca. Gestito con garbo e infinita passione da Nicola Orsi, riesce a mixare degnamente un menù comprensibile a tutti, una qualità di livello e un buon rapporto qualità prezzo. Questa è la terza volta che ci sediamo ai tavoli del Canaiolo.
"Si torna sempre nei posti dove siamo stati bene"
GIOVEDI CHIUSO
OSTERIA CANAIOLO - Lucca
- Via Pesciatina, 197 55012 Capannori LU