Quando la voglia di “ciccia” chiama, Il Maialetto ritengo che sia una delle alternative più valide per placare questo desiderio. Era il 2016 quando facemmo visita per la prima volta all’Osteria della Famiglia Ferretti, ed oggi che sono passati 6 lunghissimi anni, rileggendo quelle che erano state le mie considerazioni di quel tempo, ho sentito il bisogno, oltre a quello di fare una bella scorpacciata dei loro prodotti… di “attualizzare” un po’ il nostro articolo.
Prima però di prendere in mano forchetta e coltello, poche righe per conoscere un po’ di storia. Oggi l’Osteria Il Maialetto è uno dei luoghi più apprezzati dagli amanti della “carne”, ma le cose non sono sempre andate così, prima di arrivare a questo traguardo la strada è stata lunga. Era la Monsummano degli gli anni ’30 quando Augusto (il nonno di Giacomo), iniziò questa attività, con il passare del tempo, forse stanco di girare da un contadino ad un altro con il suo camioncino rosso carico di maiali, decise di aprire una Macelleria insieme al figlio Leopoldo. Perché il testimone passi meritatamente di padre in figlio dobbiamo aspettare gli anni ’70, quando Giacomo (chiamato “il maialetto” proprio per la grande passione che metteva in questo lavoro) insieme alla moglie Morena, daranno conferma di un amore per questa professione che li porterà ad avere il successo che oggi è sotto gli occhi di tutti. La nuova generazione Alberto e Sara, con Martina (la compagna di Alberto) dobbiamo per forza credere che siano stati contagiati dallo stesso impeto e dedizione dei loro genitori, perché guidano l’evoluzione della propria azienda con grande capacità e dinamismo.
Finalmente, dopo diversi tentativi andati a vuoto, una domenica sera riusciamo a prenotare. Siamo nella sala che preferisco, quella più piccola, a mio parere più confidenziale, da questi tavoli si può godere di una meravigliosa vista-salumi da far invidia al migliore dei tramonti. L’atmosfera è familiare e la compagnia dei Prosciutti appesi a poca distanza da centinaia di bottiglie di vino, la rendono ancora più “godereccia”.
Originale il bancone costruito con in legno di Filippo e Teresa, due vecchie e storiche botti provenienti dalle Ex Cantine Adolfo GIANNINI di Serravalle Pistoiese. Sul suo piano di marmo si può consumare qualcosa anche “a sgabello”, perfetto per una chiacchiera con un bicchiere di vino, mangiando qualcosa. L’altra saletta è più grande, ma non per questo meno accogliente, più sobria negli arredi, ma dai toni caldi non perdendo un millimetro di intimità.
Al Maialetto si gustano i sapori della tradizione, ed i clienti arrivano da ogni parte proprio perché attratti da una proposta culinaria di autentico stampo toscano.
L’intervento della “Cheffa” Giulia Bertini è stato provvidenziale per superare l’impasse della scelta-menù. Alla fine ci siamo affidati… e abbiamo fatto bene, altrimenti non avrei mai e poi mai, scelto la Tartare (usata e abusata ovunque). Invece udite udite… eccola condita con Olio Sale Pepe, Prezzemolo e Cipolla fresca, Senape in grani di Digione, Cialdina di Parmigiano e Semi e Cappero Fritto! Non potete capì!! Scintillante!!
TARTARE DEL MAIALETTO, Olio Sale Pepe, Prezzemolo e Cipolla fresca, Senape in grani di Digione, Cialdina di Parmigiano e Semi e Cappero Fritto
Lo spettacolo continua, si apre il sipario e tra gli applausi esce l’orgoglio artigianale di “Giacomo” …la Salumeria! Servita e spiegata da Luca Mariani… chi è Luca Mariani?! Gran cerimoniere, amico di vecchia data della famiglia e zoccolo duro del Maialetto, si narra che abbia addirittura contribuito alla messa in opera del pavimento dell’Osteria. Funziona così, se siete forti di carattere potrete scegliere tra il Tagliere di Salumi e Insaccati, il Tagliere del Sottolio, e la Selezione di Formaggi toscani. Se invece pensate che “questa roba qui”, sia la roba più buona che c’è al mondo, cadrete come noi nella scelta finale: Tagliere degustazione! Per capire meglio: Prosciutto stagionato 24 mesi, Finocchiona, Salame, Coppa di testa, Lardo, Mortadella, Salsiccia fresca, Burischio (mallegato), Arista sottolio, Salsiccina a punta di coltello col Peperoncino, Fegatello di Prosciutto, Cipollotto, Carciofino sottolio, Formaggio canestrato saraceno e Val Perino fresco. E i Crostini? Noi abbiamo fatto finta di non vederli, ma ci sono alla Salsiccia e Oliva nostralina, alla Crema di Lardo e al Sugo di Fegatini.
TAGLIERE DEGUSTAZIONE • Prosciutto stagionato 24 mesi, Finocchiona, Salame, Coppa di testa, Lardo, Mortadella, Salsiccia fresca, Burischio (mallegato), Arista sottolio, Salsiccina a punta di coltello col Peperoncino, Fegatello di Prosciutto, Cipollotto, Carciofino sottolio, Formaggio canestrato saraceno e Val Perino fresco. E i Crostini? Noi abbiamo fatto finta di non vederli, ma ci sono alla Salsiccia e Oliva nostralina, alla Crema di Lardo e al Sugo di Fegatini.
Dopo questo tagliere le persone normali avrebbero detto BASTA! Quindi noi… non l’abbiamo detto. L’unica cosa positiva (si fa per dire) che siamo riusciti a fare, è stato saltare la Ribollita, la Pappa al Pomodoro, la Farinata di Cavolo nero, i Tordelli col sugo di Carne… e le Lasagne. Li troverete nei PRIMI TOSCANI.
Tania si abbandona ad un bellissimo Fegatello con le Rape, e dalla mia parte, avvolto da una crosticina dorata e saporita, un succulento Maialino al forno con Patate. Potevate tuffarvi nella tradizione gastronomica toscana anche scegliendo la Trippa alla Fiorentina, la Cioncia alla Pesciatina, il Peposo o il Lampredotto in zimino.
FEGATELLO CON LE RAPE
MAIALINO AL FORNO con le Rape
Quando sento una voce che dice: "vi ho portato due piccole Rosticciane del Maialetto cotte un giorno intero a bassa temperatura e rifinite sulla brace"… ho capito che dovevamo arrenderci. La situazione è peggiorata quando mi sono lasciato scappare: “…e pensare che eravamo venuti apposta per mangiare la Bistecca!”. D’emblée si materializza al nostro tavolo Luca, munito di carrello con sopra le Bistecche da tagliare. Dico “Piccola… piccolissima per favore! “ (Ps. so bene che sotto 4 dita è Carpaccio, ma capirete che la serata era stata impegnativa). Comunque il risultato è stato questo... una tenera Bistecca nella costola dal sapore squisito.
LUCA MARIANI
ROSTICCIANE DEL MAIALETTO cotte un giorno intero a bassa temperatura e rifinite sulla brace
BISTECCA NELLA COSTOLA
Gilda Bechini , gentile e disponibile in sala, si occupa anche della carta dei Vini. Diverse etichette nazionali e una grande attenzione per le aziende del territorio, valorizzare e promuovere le nostre cantine è come rinsaldare il legame con la nostra Toscana più vera. Per noi stasera stappa un Pinot Nero Marchese Pancrazi, un IGT del 2020 barricato nel rovere francese per 12 mesi.
PINOT NERO Marchese Pancrazi, IGT 2020
Fatto 30, si può fare anche 31… allora che fai non assaggi i Dolci ? Podio più alto per la Crostata di Fichi ma, sia il Profiteroles che i Cantucci col Vinsanto sono di livello.
CROSTATA DI FICHI
PROFITEROLES e CANTUCCI col VINSANTO
Da qualche anno a questa parte le macellerie con cucina si sono rivelate davvero una formula vincente per rinfrancare con gioia pancia e spirito dei carnivori più assidui, merito anche della filiera che non è corta, e nemmeno a chilometro zero... ma “sotto zero”. Non sono soltanto la freschezza dei prodotti e le capacità di questi imprenditori che hanno contribuito al successo di questo, e altri ambienti della Ferretti Family, ma anche uno staff affidabile, cordiale e appassionato. Complimenti a tutti.
"Una citazione famosa dice: "Non di solo pane vive l'uomo" . Questo per dire che al "Maialetto" si respira un aria familiare, un luogo dove la battuta è consentita e la simpatia... è ammessa!