PODERE 39
"Esattamente come una persona non vale l’altra… anche un posto non vale mai l’altro"
Se anche voi la pensate così, dovete sapere che c’è un ristorante a Firenze, dove la citazione iniziale si adatta proprio alla perfezione.
Tutto il ristorante di cui vi parleremo infatti, è molto carino e accogliente, ma al suo interno c’è una saletta che è una vera chicca… credo non possa contenere più di due tavoli. Porterà voi ed i vostri sensi a cena in un mini-giardino dell’Eden.
Una volta arrivati a Firenze, al numero 39r di Via Senese troverete il “PODERE 39”.
Per entrare in questo ristorante farete come noi, cercherete di girare la maniglia della porta d’ingresso, ma non si aprirà… solo poi, guardando con attenzione leggerete il cartello attaccato alla vetrina: “si entra dal fioraio”.
E noi l’abbiamo fatto, ma… si fa presto a dire “fioraio”, questo non è il classico negozio di fiori che siamo abituati a vedere, è un arcobaleno di colori, è una giungla in miniatura, questo da solo vale il viaggio… degno preludio per una cena da centellinare… gustando il tutto a passo d’uomo.
È uno spazio che regala calore, curato nei particolari, il design incontra l’amore per i segni del tempo, c’è attenzione e rispetto del “vissuto”. Le pareti scrostate, le tonalità neutre o scure e gli oggetti d'arredo, fanno correre i ricordi. Spesso ricavati da vecchi retrobottega o magazzini artigianali... è in questo tipo di ambienti che riescono a convivere in perfetta armonia, legno, cemento e metallo.
La scelta musicale non poteva essere che “adeguatamente azzeccata” … uno sbaglio in quella direzione avrebbe rovinato qualsiasi badget speso per l’arredamento.
La cucina del Podere 39 è concreta… rustica e raffinata allo stesso tempo. Più spazio per i primi e sufficiente scelta nei secondi, si toccano ingredienti e preparazioni che vengono dalla tradizione ma rivisitati con divertimento… ci sono anche dei “fuori menù”, che ci vengono spiegati dalla gentilezza della padrona di casa.
Il Ragù in bianco è uno dei miei condimenti preferiti, la carne bianca avendo bisogno di una cottura più breve, trattiene anche i sapori più tenui e delicati, rispetto al ragù con aggiunta di Pomodoro. In questo caso, l'accostamento è stato fatto con uno degli animali che preferisco tra quelli che popolano l'aia... il Coniglio. Ho goduto della ricca abbondanza della Carne con le Verdure e della perfetta sapidità del Pecorino... gran piatto.
Appunto per il rispetto che porto ai sapori della carne di Coniglio, non ho voluto nemmeno assaggiare il piatto con i Calamari e la Bottarga... sicuramente ottimo e presentato in maniera irresistibile, ma avrebbe superato e "coperto" la leggerezza del mio piatto.
Mi piace assaggiare vini che non conosco, è un pò come viaggiare... e stasera si va in Trentino. È di scena il "Santa Lucia", un Pinot Nero delle Cantine Albino Armani. Un vino che non smentisce i gusti del proprio vitigno... non potentissimo di profumi, ma piacevolmente fresco ed elegante.
Antipasti o piccoli Secondi? Stuzzicherie o squisiti fine-pasto? Per continuare abbiamo scelto un "Piatto di bottega"... la Mozzarella di Volterra in Carrozza, cuore di Friarelli e Salsiccia, colatura di Datterini. Le altre scelte: Uovo Pochè - Filetti di Alici - Crostoni di Pane nero - Segato di Carciofi e Cubetti di Vitello.
Penserete che sia fissato, ma che c'è di meglio del Coniglio fritto? Quello di stasera che ho trovato nella sezione "Dall'aia" è accompagnato da Foglie di Salvia in Pastella e Maionaise di Dijion.
Si dice che lo Zuccotto sia stato inventato a Firenze, dal Buontalenti, (architetto, scultore, pittore, ingegnere militare e scenografo italiano). Francamente non so se lui avrebbe apprezzato la composizione dello "Zuccotto bastardo" che abbiamo scelto stasera, ma... con tutto il rispetto per il il Sig. Bernardo... a noi è piaciuto molto!
Per la Crema di Cheesecake invece non serve un approfondimento storico come con lo Zuccotto, perchè... è stato boom! Un Crumble fatto da dieci e schiacciare quei Ribes in bocca è stato un vero appagamento.
Si era guastata la macchina del Caffè, ma loro hanno rimediato con un gran sincerità e un liquore fatto in casa (sempre al Caffè).
Se volete capire in che misura, e se abbiamo esagerato nel dirvi che ci è piaciuto molto, dovete prenotare quel famoso tavolo "dietro al negozio di fiori" e dopo... solo dopo, rimproverarci...oppure ringraziarci!
Cosa c'è da vedere...
Beh... siamo a Firenze, culla dell'arte e dell'architettura, una delle città più belle del mondo, scegliere se vedere una cosa oppure un'altra diventa impossibile, forse irrispettoso. Se però beccate un bel pomeriggio di sole, esiste una meraviglia strategicamente vicina al Podere 39 che, se non l'avete ancora vista, vale la pena di farlo... sto parlando del Giardino di Boboli.