“Davvero siete venuti apposta da Montecatini?” A chiedercelo è Francesca Chiari dopo un po’ di chiacchiere: “Certo! Rispondiamo noi sorridendo, la tua Trattoria è famosa più di quello che pensi”.
Ma andiamo per ordine… è stata una giornata soffocante, di quelle che gli abiti ti si appiccicano addosso, in una serata come questa cerchiamo solo il FRESCO!! Partiamo da Montecatini Terme direzione Firenze.
Il Piccolo Trianon si trova proprio sulla collina sopra Careggi, per arrivare ci sono diverse curve e la strada in alcuni punti è stretta, ma ricordatevi… le cose facili non sono sempre le migliori.
Scendiamo di macchina e penetriamo in un notturno molto fascinoso, camminiamo verso il ristorante accompagnati da un silenzio carico… ininterrotto... ci “svegliamo” solo con le prime voci del ristorante… “salve! Avete prenotato?” Si (per fortuna)
Una ragazza ci accompagna al nostro tavolo e facciamo gincana tra vecchi orci, fiori, piante, e splendidi gerani. Sulle nostre teste chiome di tigli e una bellissima quercia secolare, in aggiunta ad un panorama che Piazzale Michelangelo scansati... e una terrazza che ci abbraccia come la Mamy di “Via col Vento”.
Posti come questo rallentano la percezione del tempo e riconciliano con il mondo, amo in maniera smodata queste atmosfere d’altri tempi.
Il Piccolo Trianon è una tipica Trattoria Toscana, immersa nel verde, si mangia “rustico”, e la cucina è di quelle di una volta, preziosa… perché custodisce le nostre tradizioni più vere. Le cotture sono quelle popolari e la cucina è semplice, maritata fedelmente al territorio.
Iniziare senza Crostini è un oltraggio a una tradizione che arriva addirittura dal medioevo, quando le famiglie meno agiate consumavano il Pane (essendo una risorsa primaria) un po’ in tutte le maniere, abbrustolito, bagnato nel brodo, oppure nel Vino.
Insieme a quest’ultimi, troverete gli Affettati toscani, Pecorino, Sottaceti. Lampredotto “trippato" in zimino alla vecchia maniera, le Chiocciole della nonna Luisa nel loro “sughino”. Gli Antipasti cambieranno... così come i Primi , i Secondi, Contorni e Dolci… a seconda della stagionalità dei prodotti.
Lampredotto "trippato" in zimino
Stessa modalità per i Primi di Pasta fresca (giustamente chiamati: Zuppe e Pastasciutte)… amorevolmente nostrali. Abbiamo trovato i Tortelli mugellani di Patate, al Cinghiale, al Ragù, al Burro e Salvia, Pappardelle sul Cinghiale, Pappa al Pomodoro e Basilico, Ravioli ripieni di Anatra muta con Olio “bono” di Cercina e scaglie di Grana, Gnocchetti di Patate con Zucchine, Fiori di Zucca e scaglie di Pecorino romano.
Non ce ne voglia la Tenuta Moraia ma il suo Rosso non ha lasciato il segno sui nostri palati, questione di gusti... forse la colpa è mia che son cascato nella "Bolgherità" dell'etichetta. Abbiamo invece assaggiato un calice del Vino della casa, un rispettabilissimo Rosso di San Gimignano che ci è sembrato più il linea con la filosofia del locale.
Lampredotto "trippato" in zimino
Un capitolo a parte, per l’importanza storico-gastronomica che ricopre, lo merita il Fritto.
Chiaramente non un fritto qualunque, ma quello “in ragnatela”.
Sinceramente non avevo mai sentito parlare di questo modo di friggere, ma dopo una piccola ricerca ho capito che è un piatto tipico della zona di CERCINA… addirittura tanti fiorentini non ne conoscono l’esistenza, questo, in un mondo ultra-social come il nostro, lo rende ancora più unico e interessante.
Si tratta di una pastella cucinata e “maneggiata” in modo singolare, che lega i pezzi di Pollo, Coniglio e Cervello, avvolgendoli come in una “ragnatela”. Chiaramente uno può scegliere il tipo di carne, solo Pollo, solo Coniglio o solo Cervello.
Non mi aspetto che ve ne innamoriate perché il Fritto che tutti conosciamo è un po’ diverso. Vorrei solo che lo assaggiaste... con lo stesso spirito di curiosità e passione che vi ha spinto a leggere i nostri articoli, e per omaggiare non soltanto una Famiglia, ma un'intera località, che tramanda e custodisce questa peculiare ricetta. Chissà che non rimarrete intrappolati nella "ragnatela" di questo storico piatto.
Nei secondi dei capisaldi intramontabili come la Tagliata di Filetto, Rosticciane e Salsicce alla griglia, Frittura di Verdure miste di stagione e poi Patate “vere”, Insalata ecc. ecc.
Fritto in "ragnatela"
Fritto di Verdure miste
"Liquorini", amari e digestivi fatti in casa tipo Salvia e Limone, Vermouth del Mugello, Gemma d'Abeto, Mirto... per accompagnare dolci buoni altrettanto casarecci... Cheesecake ai Frutti di bosco, al Cioccolato, Zuccotto, Creme Brulée, Torta ricciolina agli Agrumi, Torta Crema pasticcera e Mandorle, Torta al Semolino con Cioccolato fondente, Gelato... affogato o accompagnato in cento modi, e poi... sicuri come il giorno dopo, Cantuccini... indovinate un pò con cosa? Bravi! con il Vinsanto.
Ri - go - ro - sa - me - nte il Caffè in questi posti si fa con la Moka, altro è eresia.
Fritto di Verdure miste
Sapete perchè Il Piccolo Trianon si chiama così? Il nome è stato suggerito da un gruppo di clienti Francesi che sostarono a riposo e ristoro in quello che, a sentir loro, ricordava una delle tante case coloniche distribuite nella zona del Petit Trianon, nel parco del Castello di Versailles.
Approfittando dell'ora tarda, abbiamo aspettato pazientemente che anche l'ultimo cliente se ne andasse, poi abbiamo preso Francesca con la forza, l'abbiamo portata sotto nelle cantine... incatenata... drogata... e torturata... cercando di farci rivelare il segreto del "Fritto in ragnatela". Ci siamo riusciti... ma non ve lo diciamo.
Da Aprile ad Ottobre aperto a pranzo e cena
Da Novembre a Marzo aperto solo a pranzo
Lunedi chiuso
www.ilpiccolotrianon.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=101&lang=it