“C’era una volta, nel lontano 1870”, una famiglia Lucchese...”
sembra l’inizio di una favola? Forse lo è.
Stiamo parlando dell’antica stazione di posta e rimessa
per cavalli, ora Osteria, gestita da 147 anni, dalla Famiglia Tambellini.
Un secolo e mezzo di passione per questo lavoro, e di rapporti umani,
intrecciati e consolidati con la gente del posto. Insomma, una bella e preziosa realtà.
E’ Dicembre da appena un giorno, ma le illuminazioni che
incontriamo durante il tragitto gridano NATALE ! ! NATALE ! !
La serata è freddissima, perciò scendiamo dall’auto e con un triplo
carpiato raggruppato con avvitamento, ci tuffiamo all’interno.
Si entra dal Bar, e questo per noi, dopo anni di "gambe sotto al tavolino"
sta diventando, con percentuali positive altissime, quasi una garanzia.
Accoglienza gentile con sorrisi veri.
Attraversiamo la zona-bar, tra vecchie vetrine piene di cose buone, scaffali dove Panettoni
e Pandori artigianali, come sirene di Ulisse ci sussurrano... veniteeeee, siamo quiiiiiii .
Resistiamo al diabetico richiamo e attraversiamo una sala
con piccoli tavoli di fronte a centinaia di bottiglie di vino.
Nella seconda sala, l'atmosfera romantica dei pochi tavoli, non viene per niente
rovinata da un bellissimo banco con Formaggi e Salumi e da scaffalature in legno con
prodotti alimentari di qualità, tutto pensato e disposto in maniera molto raffinata.
Sulla spalliera delle sedie, plaids color panna. Poco più in la, un tavolo più grande con
bellissime lampade e bellissimi clienti. L’ambiente è accogliente, dai toni molto caldi.
Informale ma con grande attenzione ai dettagli. Luci dosate con proporzione.
Una vecchia osteria di campagna arredata con garbo e buon gusto.
Davanti a me, alle spalle di Tania, su di una scaffalatura
in legno, quadri, libri, piccole sculture e oggetti d’arte.
In vendita anche complementi d’arredo, per la tavola e illuminazioni
della Manifattura Ceramica Italiana Rosso Ramina.
Facciamo la conoscenza di Curzio, la sua carineria non ci abbandonerà per tutta la cena.
La cordialità di questi tempi non è roba da poco.
Due piccoli bicchieri di Vin brulè come insolita ma graditissima entrée.
Piatti della tradizione Lucchese, voci scritte a mano su Menù dalle
copertine molto eleganti e diverse tra loro. Semplicità e pregio per la mise en place.
Incuriosito dalla descrizione di Curzio. Sono mie.
Chiedo la carta dei vini, ma non ce l'hanno... Curzio mi invita a seguirlo
nella prima sala e dopo avermi indicato le zone di provenienza dei vini in
scaffale, inizia a parlare di alcune bottiglie come fossero vecchi compagni d'infanzia:
questo è Mario... lui fa un certo tipo di prodotto così e cosà... poi prende
in mano un altra bottiglia... Fabrizio invece vinifica in un certo modo, ecc ecc.
L'equivoco sarebbe pensare ad una sottovalutazione del prodotto. Poi capisci che
l'amore per il territorio, la vicinanza alle aziende e alle persone con cui lavora
spinge inevitabilmente a instaurare forti legami personali, e tutto allora è più chiaro.
Potevo non farmi consigliare? Mai.
Questo è il vino che fa Marco dell' Azienda Agricola Valle del Sole.
E'B R I U S è un Sangiovese/Merlot/Cabernet, che dopo la macerazione riposa
18 mesi in piccole botti di rovere Francese. Dopo un anno di bottiglia esce
strutturato e corposo con dei grandissimi profumi, sposabile con arrosti e cacciagione.
In Toscana si sa, c'è l'Olio bono, ma dal Tambellini c'è il pluripremiato
"miglior Olio della Lucchesia", di Renzo Baldaccini
Ospite a sorpresa, è venuta a salutarci la Sig. Manuela. Con lei abbiamo parlato del
suo lavoro, della nostra passione, di come sia importante mantenere l'asticella alta
in fatto di materie prime, cura della clientela e rispetto delle tradizioni. Vogliamo
aggiungere che, l'unico modo per lavorare bene e continuare a farlo per molto tempo, è quello
di uscire dall'inseguimento dell'ultima moda e dalla continua ricerca dello "spendere poco
per mangiare tanto". La "buona" clientela del Tambellini è la riprova che quello che
noi pensiamo, loro lo stanno mettendo in pratica, con successo, da quasi centocinquant'anni.
Vogliamo assaggiare anche i DOLCI
...per me Mattonella al Rum
"Sul dolcino ci vuole un vinellino dolce"
SEBASTIANO
Un Passito trebbiano e malvasia dell'Azienda RIECINE di Gaiole in Chianti (SI),
elaborato dall'eclettico enologo SEAN O' CALLAGHAN ( da se stesso
rinominato," il guercio" ) divenuto col tempo amico di Curzio.
Menzione speciale merita la corte interna, tra le più belle che abbia visto.
Undicesimo comandamento, cenare fuori dal Tambellini.
C'era una volta, nel lontano 1870, una famiglia Lucchese... e c'è ancora!