Dobbiamo questa segnalazione a Caterina e Gioele, goliardici d’indole,
conoscitori-scopritori di piccoli e grandi posti, in cui cibo e anima sono inscindibili.
Una volta arrivati a Pietrasanta, tre minuti di curve in mezzo al verde degli ulivi, vi
separano dalla frazione di Capriglia. È una Versilia diversa quella che si incontra mentre
si va alla ricerca di questo Circolo. Dimenticate gli stereotipi tipo mare, barche, spiagge
e stabilimenti balneari, qui sulle Colline di Pietrasanta si respira un clima più disteso,
più nostalgico, dove il territorio influisce in maggior misura sui suoi abitanti, per la
precisione… 250 anime. Proprio all’incrocio dei Sentieri del Parco delle Apuane, si trova
il SOMS, (Società Operaia Mutuo Soccorso) in un edificio del 1800, una volta adibito al
servizio della comunità come pronto soccorso.
È una giornata limpidissima con il sole, non esiste rumore, c’è una sola macchina nel
parcheggio oltre la nostra, il che mi fa credere addirittura di essermi sbagliato con la
prenotazione, perché fuori non c’è anima viva.
Niente di più sbagliato… apro la porta e capisco subito perché fuori non c’è nessuno: sono
tutti dentro! Me felice…questo è quello che volevo vedere, tavoli ingombri di gente che
mangia, non guarda come sei vestito, oppure con chi sei venuto o se hai bambini piccoli…
il suo intento è solo quello di mangiare e stare in compagnia.
Ci mettiamo da una parte perché il cibo passa veloce, piatti pieni che vanno e piatti
vuoti che tornano, schivo un tagliere di formaggi e affettati con cui invece avrei fatto
volentieri un frontale, e alla ragazza che si sofferma con un piatto fumante di Tordelli
al ragù, dico: “siamo in cinque… abbiamo prenotato ieri”, venite, siete di sopra!
Sulla destra del bar, immancabile in un posto come questo, c’è una vetrina con dentro
dei Formaggi che più buoni al mondo non ne potrete mangiare: I Formaggi della Fattoria
Corzano e Paterno (guarda la Fattoria). Mentre salgo le scale che portano ad un soppalco
penso… anzi, prima di pensare vedo… prosciutti, culatelli e insaccati vari… e solo dopo
allora penso: questi sono posti “veri”, quelli dove si gioisce e i sensi si appagano, posti
veraci, autentici, dove il rapporto umano fa ancora la differenza.
Ci siamo accomodati al tavolo che sta proprio sotto il lucernario, tra l’altro oggi è il mio
compleanno e con noi ci sono anche i miei genitori, stiamo chiacchierando vivacemente
quando il rumore della lavagna appoggiata sul tavolo ci fa capire che è arrivata l’ora di
ordinare.
Sarebbe più corretto dire, quando… ci possiamo mangiare, perché le tavole del SOMS
sono sempre prenotate. La cucina Tosco-Ciociara di Daniele Iorio (ex Cibréo a Firenze)
è una tavolozza di colori abbastanza inconsueti, si mangia il Piccione, il Picchiante, le
Beccacce… il tagliere degli affettati è affidato all’Antica Macelleria Lanè di Pietrasanta,
gli fanno compagnia il Crudo del Casentino, il Culatello ciociaro e le Salsicce, i Sott’oli
sono preparati in casa come le Melanzane i Carciofi e i Bottoncini (quelli… dice Daniele,
li fa la mi socera ) Una superba squadra di Burrate fresche e affumicate, Mozzarelle di
bufala, Paté di Fegato, Insalata di Trippa, di Lesso con Giardiniera e Acciughe marinate.
La Borragine usata per il ripieno dei Tordelli, così come le Bietole, gli Spinaci, le Rape
e tutte le verdure cotte provengono tutte dall’Azienda Agricola TOSI (V.Storta 45 Querceta LU)
Dopo il caffè e svariate sfide al biliardino, Gino mi chiede: Babbo… poi in estate ci torniamo
quassù? Certo che ci torniamo! Lui tornerà per il biliardino, e noi per vedere all’opera quella
bella griglia che si trova nello spazio esterno, immagino già fumo e profumo di carne alla
brace, vino e gente allegra, fresco, tanto fresco, e poi le luci calde sul tramonto del piccolo
borgo di Capriglia. Il SOMS è anche questo.
Vogliamo ringraziare Daniele e Alice per averci fatto passeggiare nella sua filosofia… nel suo
sentiero, è stato un percorso di cibo, di gesti, e di persone semplici, che ci ha riportato indietro
nel tempo, così come piace a loro… così come piace a noi.
Prima di salutare, domandiamo sempre agli amici che ci hanno ospitato, dove vanno a
mangiare quando il loro locale resta chiuso per turno, questa domanda l’abbiamo fatta
anche a Daniele. Risposta…. ” dalla mi socera!! ” …provate a dargli torto!