Una sorta di Sancta Sanctorum del bere, un luogo quasi onirico dove togliere il guinzaglio
alla voglia di bere e degustare. Gino Carmignani (Fuso) l’ha definita, la “reggia del Vino“.




A raccontare, ancora una volta (chissà quante volte lo ha fatto ), la storia dell’Enoteca
che porta il suo cognome, è Michele Marcucci. Lo avviciniamo dopo aver cenato nel
suo locale, in Via Garibaldi a Pietrasanta (LU). È una serata particolare, perché il giorno
dopo l’Enoteca chiuderà per ferie, si avverte un’atmosfera dal respiro più rilassato, e noi
ne approfittiamo per conoscerlo meglio.

“nasce nel 1987 come trasferimento dell’attività dei nonni, che fin dagli anni ‘50,
vendevano vino in fiaschi e damigiane con consegne a domicilio. In seguito, io e mio
fratello siamo venuti qua con in tasca una licenza di somministrazione di alimenti
e bevande, la mamma faceva la maestra elementare e il babbo lavorava in banca,
solo dopo, si sono dedicati a tempo pieno all’enoteca, all’epoca servivamo solo salumi e
formaggi, poi è stato ristrutturato il vecchio camino e ricavate le stanze per la cucina.

Mentre stiamo parlando, sopra le nostre teste campeggiano sospese nel vuoto, le
istallazioni ideate per il 2019. Negli anni passati abbiamo ammirato vecchie
trottole, robot, mega-racchette da ping pong, tonni giganti ecc. ecc. Quest’anno
è di scena il “ciclismo”, bici d’epoca, intere, smontate e riassemblate in maniera
artistica, sellini… veri e stilizzati, ruote, maglie da corsa vintage e per finire… un
enorme sellino realizzato dai Fratelli Cinquini di Viareggio (Carristi del Carnevale).

Chiediamo a Michele di spiegarci meglio come nasce il suo Champagne “BASETTA”, e lui
ci fa cenno di seguirlo. Arrivati in quella, che più che una cantina, sembra una piccola
cattedrale, il silenzio è palpabile, centinaia, anzi migliaia di bottiglie riposano e maturano sotto
l’occhio attento dei termometri che garantiscono temperatura – umidità in maniera costante.


Versa il suo Basetta e spiega l’origine del nome: tutto nasce per prendere in
giro un giovane amico che portava i basettoni, così furono fatte 600 bottiglie
con la sua silhouette, da quel momento la produzione non si è più fermata,
anzi siamo arrivati a oltre 2000 bottiglie. Non siamo grandi esperti in campo
di “bollicine”, quello che beviamo stasera è uno Champagne fresco e fruttato,
che si presta al pasteggio ma invita anche a curiosare più a fondo, nel suo bouquet.


Parliamo di Montecatini, di cantine e aziende vinicole, di ristoranti e amici
ristoratori, di pesca e altre cose. Venti minuti trascorsi in compagnia di una
persona speciale, come un amabile Chef de Cave ha condiviso il suo tempo con noi,
nel posto che forse lo appassiona di più, lo abbiamo davvero apprezzato: grazie.
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Ai tavoli dell’Enoteca Marcucci si siedono, mangiano e degustano, personaggi della
cultura, dello sport, moda, arte e spettacolo, soprattutto percepiscono l’empatia che
Michele e il suo staff, nel corso degli anni, sono riusciti ad avere con i propri clienti.
Carlo Vanzina, Andrea Bocelli, e ancora una lista infinita di personaggi che hanno
varcato la soglia di questo “enjoiment place” situato all’interno di un antico palazzo
rinascimentale. Vi raccontiamo con le immagini la nostra cena. Prenotate sempre.


Uovo in camicia con Porri fritti

Pecorini delle colline Toscane con Miele di spiaggia, Noci e Marmellata di Arancia amara.

“Alle Boe” – Pinot nero selezionato dall’Enoteca Marcucci

Polpo di scoglio al Rosmarino

Seppioline di Viareggio con Fagioli “schiaccioni” di Pietrasanta alla Salvia

Gelato appena fatto con Latte di Capra e Tortino al Cioccolato con Crema Inglese
Michele può essere orgoglioso dell’aver creato, insieme ai propri familiari, un
locale divenuto punto di riferimento per chi apprezza l’arte dello stare insieme,
accompagnata dagli ingredienti più indispensabili e appaganti, come cibo e buon bere.
Registi di una cantina armata di tremila etichette al servizio di una cucina priva di orpelli,
volutamente semplice, perché in Toscana non c’è bisogno di altro, i prodotti sono un
“tesoro inestimabile”, contano sulla freschezza delle materie prime, il cibo fa soltanto da
spalla a bottiglie che partono da poche decine, fino ad arrivare a diverse migliaia di euro.
All’eccellenza si giunge grazie a qualità inavvertibili come gentilezza d’animo, umanità e amore
per il proprio lavoro. Ai molti… (fortunatamente per noi, tantissimi), che giudicano l’Enoteca
Marcucci, solo ed esclusivamente dal prezzo di quello che è passato nel loro piatto, rispondo
con una citazione dello scrittore, musicista, pittore e fotografo italiano, Andrea De Carlo:
“Non esiste una qualità che non abbia un costo,
più bella e rara è la qualità, più alto è il costo”


L’Enoteca Marcucci
Via Garbaldi 40 Pietrasanta (LU)

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