C’è un luogo della città che si anima molto prima degli altri,
mentre tutto il centro storico è illuminato dai lampioni che donano quell’atmosfera rossastra, nel quartiere di S. Ambrogio si inizia a lavorare.
Tutti si muovono con cassette di frutta e di verdura, e il vociare cresce
con il passare dei minuti. Siamo a Firenze, zona mercato, un luogo che
si accende di odori, colori, suoni, che diventa patrimonio materiale e umano
della città. Girottolando, passa quasi inosservato un piccolo sporto, dal
quale si intravede una panchetta e una bacheca strapiena di calici di vino
appoggiati, ognuno sotto il suo numero, fanno da scenografia le numerose
persone con dei cartocci in mano che si assiepano tutt’intorno alla porticina.
Naturalmente incuriositi seguiamo la fila e ci accorgiamo
di essere arrivati da “Semel”, e che quindi, tra pochi
minuti mangeremo uno dei panini più sfiziosi di Firenze.
Questi semellini, sono proprio dei panini leggeri e soffici che vengono
serviti caldi con “imbottiture” particolarmente ghiotte. Puoi trovarli
ripieni alla carne di ciuco, di cervo; oppure con acciughe, puntarelle e
arance fino ad arrivare a farciture di gnudi sulla papera o tortelli.
I gusti dei panini puoi leggerli sulle lavagnette davanti al
bancone e chiederle ai due proprietari eleganti, simpatici e garbati.
Per accompagnare il delizioso “semel” viene proposto il
famoso “bicchierino” di vino rosso della casa che, come
illustra la lavagna, essendo ottimo non contiene solfiti.
In alternativa c’è la birra, la Tassoni, oppure “l’acqua del sindaco” che non si
paga. C’è una scritta che dice: a casa ci si nutre con i piatti rassicuranti della
tradizione, da Semel si viene per fare un’esperienza… direi che c’hanno proprio
ragione. Firenze può essere davvero soddisfatta di questa piccola e gustosa realtà.