Siamo ad Artimino, nel Comune di Carmignano, in Provincia di Prato,
terra di Vino, di Olio e di Fichi. Prima di arrivare in questo grazioso borgo
medievale vi imbatterete in questa trattoria ricca di storia e tradizione.

Già nel 1940, Delfina, moglie di uno dei quattro guardiacaccia al servizio
nella tenuta del Barco Reale Mediceo, (4.000 ettari che circondavano
“la Ferdinanda”, la Villa Medicea disegnata dal Buontalenti, detta anche
“dei cento camini” ), cucinava per i tanti ospiti-cacciatori che la frequentavano.

Villa Medicea di Artimino – detta “La Ferdinanda” oppure ” dei cento camini” – Foto di Visittuscany
La grande passione e l’amore per la buona cucina che la Delfina mette nei suoi piatti,
passa di bocca in bocca, e i turisti si fanno sempre più numerosi. (la cita in un
carteggio del ‘900 il saggista-poeta Ardengo Soffici quando invita a caccia un altro
grande, Giovanni Papini, scrittore e poeta Fiorentino, nella tenuta di Artimino,
soprattutto per poi mangiare al tavolo della Delfina) Nel dopoguerra la sua
fama cresce ancora, fino a che nel 1975 decide di lasciare il servizio alla Fattoria
ed acquistare un’antica casa colonica in pietra, sede oggi dell’attuale ristorante.
Dopo il mangiar bene… l’altro motivo per cui valga la pena avventurarsi
sulle colline del Montalbano fino ad Artimino… . è Carlo Cioni, parleremo
però di lui dopo avervi raccontato la nostra esperienza alla sua tavola.
L’atmosfera autentica, tipica delle trattorie, è rimasta miracolosamente
intatta negli ambienti rustici ed accoglienti. Nelle sale della Delfina
ci sentiamo subito rilassati, dalle nostre parti si dice che… fa molto “famiglia”,
la semplicità e la cordialità sono i primi ingredienti che si assaporano.

Siamo fortunati perché, per l’ultima sera possiamo ancora approfittare
del Menù “ Serate della Caccia ”. Mentre ognuno si tuffa dentro il
menù, sul tavolo arrivano delle Crocchette calde offerte dalla casa,


É una Cucina tradizionale toscana, rivisitata con criterio,
rispettando il territorio e la stagionalità, infatti alcune voci del menù
cambiano spesso, perché i piatti sono preparati con erbe di campo e
ortaggi che vivono soltanto per un breve periodo. Ecco le nostre scelte.

Carpaccio d’Aringa

Bresaola di Cervo con Noci e Parmigiano

Crostini con fegatini di Fagiano

Sformatino di Zucca gialla

Crostini misti della casa

Reginette al Ragù di Germano reale
Per il bere ci affidiamo all’Azienda “PIAGGIA” di Poggio a Caiano,
Silvia Vannucci (figlia di Mauro) cresce e seleziona a S. Cristina
Sangiovese DOCG di gran carattere, che si sposa bene con la selvaggina.


Arrosto di Colombaccio su crostone di Pane

Baccalà patate e prugne
Il servizio è decisamente informale, quello che amiamo di più, perché ci
permette di interagire a livello umano. Prerogativa preziosa e poco spesso
capita da chi mangia soltanto per necessità, senza degustare, assaporare e
godere anche nell’accrescere delle proprie conoscenze enogastronomiche.
Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.
(Albert Einstein)

Coniglio con Olive e Pinoli ( Piatto del Buon Ricordo )
un Associazione di Ristoratori fondata nel’ 64, per difendere
le cucine locali, ricchezza e prestigio della nostra nazione.
La caratteristica di questo singolare Club è quella di donare un
“Piatto” in ceramica ai clienti in memoria del piatto assaggiato.



…allo Spiedo
Menzione più che speciale per Riccardo Peruzzi, nipote di Carlo, che
arricchisce i sapori della sua cucina con due grandissimi bagagli tecnici:
l’esperienza personale maturata in prestigiosi ristoranti Italiani e Francesi,
e l’inestimabile mestiere che gli ha tramandato sua nonna, Delfina.

Immancabile l’assaggio dei Fichi secchi di carmignano
(In passato, si dice che non c’era una casa di Carmignano
che non avesse una pianta di fico, nell’orto o nel cortile)


Torta di Nocciole con Panna al cacao

Torta al Formaggio con Salsa al Mandarino

Flan di Riso e Marmellata di Arance
Inutile negare che sono rimasto affascinato da questo signore colto e simpatico,
classe 1939, dai modi garbati e schietti. Alle nostre domande non si sottrae, anzi,
con orgoglio più che giustificato, “narra” (perché il suo non è un raccontare, è un
narrare) la storia della propria famiglia con dovizia di particolari ed in modo così
appassionato da farti entrare nel suo passato. È un personaggio vero… la pensa
evidentemente come noi Rolando Beramendi, che ha inserito Carlo nel suo
libro “AUTENTICO – Cooking Italian Authentic Way”. Lo mostra ma senza
vantarsi, preferisce “mettere avanti” la sua Toscana… la Toscanità in genere.

Carlo Cioni che ci “narra” una storia…
Un altro omaggio che non proprio tutti gli uomini possono vantare , è stato donato
un busto che lo riproduce, e la dedica “Per Carlo” rivela stima e confidenza per l’uomo.

Affiancato dai familiari, (la famiglia Cioni è presente ad
Artimino dal 1700) Carlo continua ad essere il pilastro
di questo locale che custodisce le tradizioni della cucina
contadina e perchè no… anche un pò della nostra storia.

Grazie, del buon cibo, e ancor di più, per il
tempo che ci avete dedicato. A presto…

Da Delfina
Via della Chiesa 1 – ARTIMINO (FI)

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