* ROYAL TAMBU CHEESECAKE *
Base di DIGESTIVE , interno MASCARPONE, PANNA, ZUCCHERO
a velo e un pò di LIME. Top di gelatina di LIME
… e “assolutamente” D E V A S T A N T E
Giampiero Tel. 3204448882
La nascita di questo dolce è sempre stata avvolta nella leggenda e la sua storia è
sempre stata tenuta nascosta, forse, per dar maggior risalto al tradizionale dolce.
Naquero in quei piacevoli ritrovi al Caffè della Concordia chiamato “Bottegone”
era il vero Caffè di Casale; sorgeva in Piazza Mazzini. Qui avvenivano quelle intime
riunioni degli amici di sempre, fra i quali anche il Rossi. Pare che una sera, nei primi
anni del 1870, con alcuni amici un pò allegri tornasse a casa a tarda notte e sembra
che qualcuno decidesse di fare una festa per concludere la serata. Rossi propose il
suo laboratorio in Via Paleologi, dicendosi disposto a far qualche dolce per l’occasione
e come regalo agli amici; miscuglia e combina, forse i Krumiri naquero allora. La data
ufficiale della nascita della specialità venne fissata nell’anno 1878 come si può vedere dalle
prime inserzioni pubblicate sui giornali locali del tempo. In quell’anno morì V. Emanuele II.
Forse a quel Re che portava i “baffi a manubrio” i Krumiri furono curvati a quel modo.
Un “cult” che ha resistito alle mode e all’ avvento di mille
“mangerìe”. Simbolo di un epoca, di una generazione, pietra miliare
nei ricordi di Montecatinesi giovani e meno giovani. Entrare dal
“Giovannini” e dire: per favore potrei avere un toast? Ti fa sentire
parte di qualcosa di speciale… complice di una tradizione tutta nostra.
Pasticceria CARLI. Sono secoli che i servizi segreti degli altri paesi, cercano
di scoprire gli ingredienti della crema che farcisce questa “pasta”.
La ricetta resterà “assolutamente” segreta e vanto, del paese di
Il Dessert Versilia è un semifreddo a base di Pan di Spagna,
panna, cioccolato, liquore e aromi. Accanto a questi ingredienti
sempre presenti, quella che varia è l’anima perché i gusti possono
essere diversi tra fragola, cioccolato, whisky, rhum, caffè,
malaga, zabaione, limoncello, amaretto, apricot, cherry,
orange o latte&brandy. Una “ciaffata” di versilia anni 60 così spartana
e vera non si ottiene neanche mangiando a morsi il molo di Viareggio.
In Italia, nel ‘900, quando l’economia era bella florida, per le festività Natalizie,
davanti al Biscottificio Antonio Mattei, nel cuore della Prato antica, c’erano
addirittura le forze dell’ordine. Intervenivano in caso di rissa, che capitava spesso,
per il mancato rispetto del turno. Farina, zucchero, uova fresche, mandorle
e pinoli, sono gli ingredienti di questo biscotto. Vero simbolo della cucina popolare.
Sin dal 1858, ha trovato popolarità anche all’estero perché veniva utilizzato come
strenna Natalizia e diffuso attraverso le varie strade dei mercanti di stoffa. Citato
nell’Artusi, primo libro vero di Cucina Italiana, vanta inoltre anche un omaggio
filatelico dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oggi siamo alla terza generazione
di produttori artigianali di biscotti, che sono ancora confezionati negli storici
ed inconfondibili sacchetti blu legati con lo spago. Cit. Viaggi del Gusto