Messi o Ronaldo? Se avessi bisogno di consigli per giocare a calcio, probabilmente suonerei
il campanello di casa loro. Se mi occorresse un libro, dove cercarlo se non nell’assortimento
di una grande libreria? Idem per i chiodi in ferramenta e le sigarette dal tabaccaio. Stesso
ragionamento per la carne, se avessi voglia di mangiare una bella fiorentina o gustare dei
salumi e degli insaccati fatti come Dio comanda, dove trovarli se non in un ristorante gestito
direttamente da macellai che lavorano, trattano, e maneggiano ciccia da quasi 50 anni?
Era il 1971, quando è nata la Macelleria Papini, in quegli anni nelle cucine Italiane
trionfava la “panna”, i menù dei ristoranti iniziavano quasi tutti con il “Cocktail di
Gamberetti”, i primi erano sempre le “Penne alla polpa di Granchio“, “Farfalle mare
e monti”, “Tagliatelle paglia e fieno”, ecc. ecc. Forse Angelo e la sua famiglia, non
immaginavano neanche lontanamente che un giorno avrebbero servito ai suoi clienti,
piatti così diversi da quelli proposti in quel periodo, soprattutto in un locale tutto suo.
Nel 2017, Samuele ha aperto, proprio dietro la macelleria, un piccolo ristorante
molto accogliente e ben curato, un locale dall’atmosfera familiare dove si può
degustare tutti i prodotti della sua Macelleria.
L’Osteria di Angelo non è un ristorante con macelleria… bensì una macelleria
con ristorante, tant’è che fino ad una certa ora si può accedere al locale, passando
direttamente per la macelleria. Più comoda è l’entrata principale anche perché
dotata di un parcheggio piuttosto grande, da Via Empolese prendete per Via delle
Cantarelle e girate nella prima traversa a sinistra… siete praticamente arrivati.
Pochi scalini e ci troviamo di fronte all’entrata, lo spazio esterno,
preziosissimo nella bella stagione, appare elegante, minimale e riservato.
Anche l’interno si presenta con arredi semplici, moderni ma senza nessuna ridondanza
per tavoli e mise en place, insieme al bianco, il vinaccia delle pareti richiama il colore
del vino e dell’uva matura, avvolgente, elegante, corposo. Spesso, complicare, è più
facile che semplificare… invece.
Prestate grande attenzione alla lavagna del “fuori menù” che è appesa alla parete,
perché i piatti scritti con quel gessetto leggero sono importanti e stuzzicanti al pari
di quelli del Menù che trovate al tavolo.
Veniamo al sodo… cucina toscana come incipit generale, non assaggiare i salumi
e gli insaccati del “Papini”, potrebbe risultare “blasfemo”, quindi, neanche a dirlo:
Sapori notevoli per tutti i prodotti del tagliere, personalmente mi alzo in piedi
e regalo 15 minuti di applausi per il Culatello cotto al Tartufo. I complimenti per
le Melanzane piccanti non sono stati da meno e sono finiti soltanto quando è
arrivato il “BIS”. Tra le altre voci spicca una Tartare di Manzo, oppure una
Scamorza fatta al forno con il Prosciutto, delle Bruschette alla Salsiccia – Lardo
– Cavolo nero e Prosciutto croccante – Fagioli, oppure Pecorino Radicchio e Pinoli.
Il Pacchero dell’Osteria al Ragù di vitello e Funghi Porcini, è un piatto ad
elevatissimo livello di soddisfazione culinaria, degno compare, un toscano
doc da sempre plurimedagliato: Maccheroni di pasta fresca con Ragù di
Cinta Senese. In carta anche dei Pici Cacio e Pepe, Tordelli Lucchesi al Ragù,
Tagliatelle ai Funghi porcini.
Ci siamo affidati ad un rosso, un Sangiovese in purezza, IGT della Fattoria
Dianella dei Conti Passerin d’Entrèves: Il matto delle Giuncaie.
Sorprendente il rapporto qualità-prezzo per un vino destinato a veder crescere
la sua fama nel giro di poco tempo. Affinato in legno francese per un anno,
questo rosso dai profumi intensi e raffinati ha spostato la nostra attenzione
verso questa azienda che non conoscevamo. Si respira un aria poetica intorno
ai vini creati da Francesco e Veronica, ispirati dai sonetti di Renato Fucini
siamo impazienti di assaggiare anche “Le veglie di Neri“, “Sereno e Nuvole“,
“All’Aria Aperta” e “Dolci Ricordi“.
Semplicità anche nelle proposte dei “secondi”, sostantivo imprescindibile,
in un luogo dove la qualità delle materie prime si fa priorità assoluta.
Per finire…
Vogliamo sapere qualcosa di più da Samuele, e lui, nonostante l’ora e la giornata
di lavoro alle spalle, si presta ad un piccolo interrogatorio amichevole (Grazie).
Vi racconto una cosa che mi è rimasta impressa, e che secondo me, fa trasparire
la passione che questa famiglia mette in questo lavoro. Gli rammento la bontà delle
sue Salsicce e lui sorride…”sai, mio padre (Angelo) è molto geloso degli ingredienti,
mi dice sempre: ricordati che le salsicce e le altre cose che facciamo noi, se fanno
tornare i clienti soddisfatti, vuol dire che va bene così, ingredienti, dosi e lavorazioni,
quindi non cambiare mai niente, per nessun motivo, porta tutto sempre dentro di te.”
A volte ci chiedono come si fa a riconoscere una carne buona, da una meno
buona, la risposta, sembrerà scontata, ma è avere una macelleria di fiducia.
Il vostro macellaio vi dirà da dove proviene, dove viene macellata, la frollatura,
insomma… solo una filiera certificata e sicura garantirà la qualità della vostra “ciccia”.
Ricordate che… la Carne, è meglio mangiarla buona
una volta a settimana, che tutti i giorni cattiva!
L’Osteria di Angelo
Via Empolese, 52 Pieve a Nievole (PT)
Per chiamare clicca sul numero
057281452
CHIUSO
Mercoledi e Domenica
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