Voglia di Carne alla griglia? Niente fuoco… niente legna… niente brace.
È sufficiente salire in macchina direzione Pietrasanta, parcheggiare in Piazza Statuto e cercare la vicinissima Via dei Piastroni… il più è fatto.
Questa via, defilata leggermente dal centro e dallo struscio turistico,
regala ancora una certa dose di intimità. Rimessa di carrozze nel 1.300, oggi
ristorante dai toni caldi, di grande fascino. LA Vintage Bistrot si trova qui.
La serata era calda e avremmo cenato volentieri fuori, ma le pareti in
pietra a vista, quei meravigliosi archi e i soffitti con le travi in legno, sono
stati un’attrazione troppo forte, ed abbiamo ceduto al richiamo dell’interno.
Sapientemente dosate le percentuali tra rustico e moderno, il locale
risulta accogliente per il “modaiolo” e ricercato per il cliente più “elegante”.
Il locale è si contemporaneo, reso prezioso da inserimenti di quadri, statue e
oggetti vintage, ma l’abbraccio delle pareti in pietra è caldo e rassicurante.
Raffinata la clientela, come riservato e di buon gusto è stato l’approccio e la conoscenza
con i proprietari che personalmente si occupano delle comande. Il menù parla chiarissimo:
Carne, in tutte le declinazioni. Noi lo sappiamo benissimo, siamo venuti apposta.
Una goduria per gli amanti della “ciccia” come si dice in Toscana.
Offerto dalla casa, insieme al brindisi
di benvenuto piove un croccante Amuse-bouche… e iniziamo la cena.
Loro le hanno chiamate ” sfiziosità”, e come saprete bene gli
sfizi sono stati creati per essere tolti. Noi ci vogliamo provare.
Carta dei vini con proposte di qualità, etichette Toscane, Nazionali e Francesi.
Quello di stasera è un IGT dalla zona di Bolgheri, il Lagone di Aia Vecchia, anno 2016.
Cullato dai “legni” per un anno e “affinato” in bottiglia per 6 mesi. Ottimo rapporto Q. P.
Siamo arrivati al dunque: quale tipo di carne assaggiare? Black Angus Creekstone
Farm (alimentazione naturale certificata), Bufalo Italiano – Bistecca di Chianina
Tomahawk – Kobe Wagyu – Asado di vitella – Rosticciana di mora Romagnola,
presidio Slowfood (suino autoctono allevato allo stato brado) Maialino di latte, cotto
in forno a bassa temperatura, Vaca Vieja Galiziana, ecc. ecc. dobbiamo continuare
o vi abbiamo già fatto venire l’acquolina in bocca? Come si fa a scegliere tra questo ben
di Dio? Passati dieci minuti, e vedendoci in evidente difficoltà, ci consigliano un mix di
carni, rivelatosi poi positivamente devastante per sapori e precisione di cottura.
Apprezzato e goduto il tutto grazie ai contorni, olio e sale da campionato del mondo.
Davvero sorpresi dalla qualità e dal gusto di questi tagli di carne cucinati
in maniera perfetta. Il consiglio è quello di non esagerare con gli antipasti
perché lasciare nei vassoi tanta prelibatezza è davvero un gran peccato. Qualche
temerario dopo ha voluto avventurarsi nei dolci ricevendo tutta la nostra stima.
Dobbiamo ringraziare i proprietari che ci hanno fatto sentire davvero come
a casa, intrattenendosi e conversando amabilmente con noi. Tra le chiacchiere,
una curiosità che ci hanno rivelato e abbiamo apprezzato particolarmente:
“LA Vintage” non si chiama così per gli oggetti retrò che arredano le sale, il
nome deriva invece dalle iniziali dei loro figli… Luca, Andrea,Vittoria.
Non fermatevi soltanto all’aspetto enogastronomico di questo ristorante. L’arte è di
casa in questo Bistrot, se vorrete, saranno ben felici di indicarvi gli autori delle opere
(statue, quadri) di apprezzati artisti locali (come Gabriele Vicari ) che arredano le sale.
Quando si esce dal ristorante sappiate che è vietatissimo
salire subito in macchina. Fate due passi, Pietrasanta e la
sua Piazza offrono sempre uno spettacolo meraviglioso.