CHIUSO DEFINITIVAMENTE
Sarà bello, bellissimo, travolgente, lasciarsi vivere totalmente.
Dolce, dolcissimo e sconveniente coi bei peccati... succede sempre!
Ci vuol fortuna perché funzioni, i brividi alla schiena e gli ingredienti buoni.
Le frasi in rosso sono di una canzone di Ornella, chissà se la Vanoni nel cantare “Rossetto e Cioccolato”
ha pensato mai al Gatta ci Cova? La manovella è iniziata a girare dopo non pochi consigli di conoscenti
ed amici, che ci consigliavano questo locale Lucchese, appena fuori le mura, zona stadio. Facilità di parcheggio
e facilmente raggiungibile anche venendo da fuori zona.
Niente orde di turisti “mordi e fuggi “ma una sana clientela che ”morde e torna “.
Prima di tornare però, anche noi, dobbiamo mordere, quindi ci tuffiamo all’interno del ristorante.
Gatta ci cova è un ambiente moderno, niente muri millenari in pietra con soffitti affrescati,
le due sale però sono davvero ben curate e tradiscono la passione e l’impegno
della proprietà nel rendere l’ambiente il più possibile accogliente e familiare.
Veniamo accolti da sorrisi, che non
ci lasceranno mai per tutta la serata.
Il famoso tavolo con l’altalena è nella saletta più piccola ed è prenotato
costantemente da un giorno all’altro, davvero una idea geniale.
Quindi, menù sul tavolo ed inizia la parte più adrenalinica della cena...catturare ed essere
catturati da un piatto o una descrizione particolare che incuriosisca il nostro appetito.
Davvero molto piacevole la ricerca dell’abbinamento tra il carattere del cliente e la
voce di menù. Esiste infatti, cibo per timidi, sognatori, intrepidi, consapevoli, buoni,
testardi ed infine, non meno importante, un menù studiato ad’ hoc per i più piccoli. Nel giro di pochi minuti anche gli altri tavoli sono tutti occupati, abbiamo fatto
bene a prenotare. Piccolo entrèe di benvenuto offerto dalla casa e mix di
schiacciatine al pomodoro, al curry, al nero di seppia, rigorosamente preparate da loro.
Scegliamo antipasti: QUI QUO QUA ( Crocchette di Patate e Ceci alla Pizzaiola,
con Origano, Maionese vegetale al Pomodoro e sfogliata ai Capperi.
NEOCLASSICO ( diplomatico di Pan di spagna agli Spinaci,
mousse di Ricotta, Bietole saltate, fonduta di Parmigiano 30 mesi.
Carta dei vini inconsueta, niente etichette altisonanti,
la scelta cade su piccoli e grandi produttori con la sfida ad
assaggiare nuovi prodotti magari completamente biologici.
Stappiamo un GAMAY 2015, Maison Louis Latour, un vitigno
Borgognese in purezza, intenso... morbido... fresco.
Chiediamo perché la spalliera della sedia dove è seduta la Tania
sia rivestita con una imbottitura a forma di gatto, mentre tutte le altre no.
Sorpresa! Gli è stata regalata da una amica artista, Michaela Kasparova,
pittrice conosciuta nel mondo della moda e del design.
Torniamo in tavola con i secondi: Mon Ami Danton
(Filetto di Vacum, salsa di Fragole allo Zenzero, tagliata di Daikon )
Facciamo alla Texana ( Pluma Iberica in salsa barbeque,
Pannocchia arrostita, Pop corn leggermente speziati )
Una cucina poliedrica di grande ricerca, con prodotti
eccellenti elaborati da un equilibrata fantasia. Se volete addentrarvi
nel Vegano non ci sono problemi, la Gatta... ci cova con piacere.
Accompagnati da un piccolo calice di Passito Sagrantino di Montefalco
ecco i DOLCI:
Tortino di carote, mandorle e...e... ( non mi ricordo.. AIUTOOOO IL VINOOOO)
Tortino di mele alla vaniglia con ...con... insomma, erano buonissimi, davvero tanto.
ormai si sa, i bagni mi incuriosiscono
( cura e fantasia dicono molto di un locale)
Stringendo la mano al padre di Silvia e Sara, ci congediamo con la
promessa di dare, al più presto, un altro giro alla Manovella.
Grazie davvero, siamo stati bene.