Ecco un altro baluardo della nostra memoria storica.
Ci siamo informati e non
potevamo non far visita a questo punto d'incontro così
importante per la città di Arezzo e per la Toscana tutta.
Nasce nel 1800 come sede dell'Accademica dei Costanti.
Frequentato soltanto dai soci fondatori e dai nobili delle famiglie
più importanti, rimane quasi del tutto inaccessibile ai comuni cittadini.
Dopo l'unità d'Italia, cessa l'esclusività dei soci dell'accademia,
e diventa un vivacissimo punto d'incontro per tutta la cittadinanza.
Negli anni successivi, il locale diventa attrazione trasformandosi in Caffè Chantant,
per attirare i passanti che sostano e visitano Piazza San Francesco,
divenuta ormai il salotto buono della città.
La Famiglia Bianconi, famosi gelatai di professione, subentrano alla vecchia
gestione nel 1936 e portano a conoscenza dei clienti, oltre che il gelato,
anche la pasticceria, realizzando con antiche ricette artigianali i famosi dolci "gattò".
Più vicino ai giorni nostri, dopo la seconda guerra mondiale,
il caffè con le sue splendide sale, ci regala tutto il suo splendore tra specchi,
stucchi, marmi rossi, legni e imbottiture che arredano le sedute.
L'unica volta che non considero "antiestetica" la foto del bagno.
Possiamo soltanto immaginare il calore di quelle sale affollate
di persone che passavano qualche ora davanti ad un tè,
gustando pasticcini o sorseggiando un buon caffè.
Ti guardi intorno e, se chiudi gli occhi un istante,
vieni sopraffatto dalla storia.
Nel 1997 il Caffè viene scelto per l’ambientazione di alcune scene
del film di Roberto Benigni “La vita è bella”, vincitore di tre Premi Oscar.
La fortunata pellicola fa conoscere Arezzo
e il Caffè dei Costanti in tutto il mondo.
Proprio di fronte, visita d'obbligo alla Basilica di San Francesco,
con le opere di Piero della Francesca.
Il Caffè si è adeguato talmente bene ai giorni nostri, tanto da meritarsi
l'appellativo di miglior Bar d’Italia 2010 “Gambero Rosso” caffè storici.
Noi preferiamo però le immagini romantiche, che ci regala la nostra
fantasia quando chiudiamo gli occhi, e pensiamo al lontano 1800.