Grazie a una “soffiata” dell’amico RAFFA, le nostre ganasce si
sono piacevolmente scontrate con la cucina della Bussola da Gino.
Strano…anzi, stranissimo, ho detto alla
proprietaria dopo cena, il fatto che non fossimo a conoscenza di
questo prezioso punto d’incontro tra storia e sapori.
Colpevoli.
Cercheremo di rimediare a questa insolita latitanza.
Arriviamo, mentre finiscono di preparare il tavolo,
ci fanno accomodare in una saletta molto carina, con
caminetto acceso, che funziona anche da appendiabiti.
Pochi minuti e siamo a seduti ad un tavolo, con accanto
un altro meraviglioso caminetto, anch’esso acceso.
Portali in pietra serena e pavimenti centenari,
aggiungono calore ad una sala già, per natura,
affascinante. Moderno e vissuto sapientemente dosati.
Cattura l’occhio uno tavolo con una straordinaria varietà di
salumi, affettati e insaccati, molti dei quali presidi Slow–Food.
Schiacciata e menù sulla tavola,
pochi minuti e abbiamo ordinato.
Chiedo la carta dei vini. La signora mi porta un tablet acceso con paginate
e paginate di etichette, di tutte le regioni Italiane e non solo. Ammettiamolo.
L’estetica e il romanticismo perderanno anche qualcosa, ma grande vittoria
della tempistica e della praticità. Pensiamo solo, per una cantina così potentemente
assortita, alla difficoltà con il cartaceo, di cancellare prodotti finiti o inserirne di nuovi.
Sappiamo che una carta dei vini è ritenuta “buona” solo se è aggiornata. Tablet promosso.
Nel frattempo è arrivato anche Gino. Sappiamo che si chiama Moreno, ma dopo
quello che abbiamo letto su di un quadro nella saletta accanto, ci piace pensare
che si chiami Gino….ora ci sentiamo più tranquilli, sarà bono anche il vino!
Stasera assaggiamo un SEMEL, Merlot in purezza della
Fattoria Betti, che dovrebbe compensare l’assenza del “Casa e chiesa”
Tenuta Lenzini. La cucina non è a vista, ma direi molto “sbirciabile”.
Antipasto con variazioni di pesce per noi. Toscano per gli altri.
Apprezzatissimo, direi da tutti, il carrello con il cesto pieno
di salumi da poter tagliare a nostro piacimento.
Ogni tanto, con il lasciapassare dello staff, potevo dare
una controllata al fuoco del caminetto… inestimabile.
Atterrano sul tavolo: bistecca con patate al forno,
maialetto in crosta, tartare, filetto alla griglia e funghi fritti.
TUTTI ZITTI !!
Dopo diversi minuti una voce fuori campo: Posso dirvi quel che abbiamo
per dolce? D’istinto avrei risposto no, ma la descrizione di un dolce in
particolare mi ha fregato. Non mi ricordo il nome quindi posto le foto,
ricordo però che il mio era squisito, ghiotti e freschissimi anche gli altri.
Caffè e liquoretti di rito.
Mi alzo per smaltire un po’ e approfitto per vedere le altre sale.
Piccole ma curatissime nei particolari e molto accoglienti.
Chiacchierata di rito con la Signora Franca che gentilmente
mi fa visitare la cantina dove è possibile, su prenotazione,
cenare in una atmosfera unica. Credo per 6 persone.
Grazie per la cena.
Abbiamo passato una piacevole serata.